Quando le auto elettriche erano le più veloci del mondo
Turnover Newsletter Stagione 1 Episodio 30
Ciao,
Sono Matteo Lignelli e qui sotto c’è il 30esimo episodio di Turnover Newsletter. Che, purtroppo, non viene inviata dalla spiaggia ma da una triste scrivania di città.
Ci sentiamo venerdì per Euro Turnover.
Buona lettura!
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I contenuti di questo episodio
•💡Quando le auto elettriche erano le più veloci del mondo
•🚇 Partite a scrocco
•📸 La foto della settimana/1
•📸 La foto della settimana/2
•🧡 Mai più un caso Eriksen
•📚 I consigli di Turnover
•📌 La bacheca di Turnover
Quando le auto elettriche erano le più veloci del mondo
È il 29 aprile del 1899 e su un vialone all’interno del parco agricolo di Achères, un comune francese nella regione dell'Île-de-France, un’auto realizzata in lega di alluminio e magnesio sfreccia veloce. Alla guida c’è un signore belga che si chiama Camille Jenatzy: quel giorno diventerà l’uomo più veloce della Terra.
Ha studiato ingegneria civile anche se la sua passione più grande sono le quattro ruote. Ad alimentarla c’è la sfida con il rivale conte Gaston de Chasseloup-Laubat, verso chilometraggi sempre più elevanti. L’ultimo erano i 92,78 km/h del conte ottenuti il 4 marzo di quello stesso anno.
Ma Jenatzy non ci sta e costruisce un mezzo incredibile, la “Jamais Contente” (“La mai contenta”), la prima automobile in grado di superare il muro dei 100 km/h, fino a una velocità di 105,88. Ha una carrozzeria aerodinamica e due motori da 25 kw. Elettrici. Eh già, eccola la grande sorpresa: si trattava di una macchina a batteria.
Da qualche settimana, per via di un nuovo progetto a lavoro, sto studiando le auto elettriche. Le quali, dimostra anche la storia della “Mai contenta”, vengono in realtà dal passato. Va a batteria la prima auto in grado di viaggiare a cento chilometri orari, ma sono alimentate nella stessa maniera anche quelle che – tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – si diffondono in America. Poi spariranno.
“Nel 1904 un terzo delle vetture che circolano negli Stati Uniti sfrutta questo sistema di trazione, ma è un successo effimero” ho letto su uno speciale di Quattroruote dedicato all’argomento. Ma perché si sono estinte?
I motivi sono simili a quelli per cui non stanno prendendo piede oggi. “La realtà - spiegano – è che l’auto elettrica, all’epoca e per molti decenni ancora, soffre di limiti tecnologici invalicabili”: 1) Le batterie troppo pesanti 2) Un’autonomia in grado di coprire distanze troppo corte rispetto al motore a scoppio, quello che sappiamo le ha soppiantate nel secolo scorso.
Partite a scrocco
Guarderemmo più partite di calcio dal vivo, saremmo presenti a più eventi sportivi in generale, compreremmo più biglietti per i concerti che ci piacciono se…non ci fosse il Covid. No, non volevo dire questo. Volevo dire: se ci potesse spostare gratis. Molte volte – quando era un mondo normale senza virus – immagino che sia stata proprio la distanza, e i relativi costi per coprirla, a fermare l’impulso di premere invio su TicketOne. A me è successo.
Non capiterà più, invece, ai tifosi del Borussia Dortmund. Gli abbonati della prossima stagione potranno infatti raggiungere in treno il Signal Iduna Park da tutta la regione della Nordrhein-Westfalen. C’era già un servizio simile ma limitato ai trasporti della zona Reno-Ruhr. Adesso da tutto il territorio chiunque potrà muoversi gratis verso Dortmund e seguire la squadra. Tanta roba visto che si parla di una regione di oltre 30mila km quadrati, con i punti più lontani che si trovano a 300 chilometri l’uno dall’altro. Quindi sarebbe come andare da Firenze a Milano per una partita di serie A.
Il progetto si chiama KombiTicket (biglietto combinato) e permetterà al club anche di pulirsi la coscienza. “Quanto più comodo, più economico e quindi più attraente sarà viaggiare con i mezzi pubblici, tanto più i tifosi propenderanno per abbandonare la loro auto. In quest’ottica, insieme al nostro partner per la sostenibilità DSW21 e alle associazioni dei trasporti, stiamo dando il nostro contributo alla riduzione delle emissioni di CO2” sottolineano i dirigenti. Furbini.
La foto della settimana
Sembrano le scarpe della Lidl invece sono le nuove sneakers sostenibili Gucci Basket di cui parlano tutti.
Ho chiesto su Instagram cosa ne pensassero i lettori di Turnover.
“Per fortuna sono per andare a fare aperitivo perché per giocare a basket le guardo e tiro fuori i cerotti” scrive un’amica.
Cerotti anche per me grazie: devo metterli sopra gli occhi.
“Sembrano le scarpette che indossavo per farmi figo e colorato con gli amici delle elementari” scrive un altro amico.
Meglio, invece, non scrivere quanto costano.
La foto della settimana/2
Ti pare una maglia qualsiasi della Juventus? Bene, non lo è. Si tratta di ben altro, dell’ingresso dei bianconeri nel mondo degli Nft, i contenuti del mercato digitale la cui esclusività è certificata da una blockchain. Tra poche ore (6 quando invio questa newsletter) sarà messa all’asta qui una versione digitale 3D ad altissima definizione e animata della maglia home 2021-22 della Juve.
L’animazione comprenderà anche il colore oro, per celebrare i 10 anni dall’inaugurazione dell’Allianz Stadium. Sarà presentata in una confezione regalo da collezione che includerà l’Nft in una cornice digitale, con un codice QR che riporta il codice della blockchain dell’acquisto. Il vincitore riceverà anche la maglia fisica firmata da tutta la squadra e sarà accolto per “un’esperienza VIP […] a Torino, durante la prossima stagione”.
Mai più un caso Eriksen
Il malore accusato da Eriksen durante Euro2020 ci ha fatto male dentro. Una delle reazioni migliori è stata quella della Premier League che ha deciso di acquistare defibrillatori per duemila impianti delle serie calcistiche minori dell’Inghilterra. I soldi arriveranno per gli strumenti, ma anche per la formazione di dirigenti e calciatori al loro (tempestivo) utilizzo.
Se c’è una cosa che non si può rimproverare alla Lega inglese sono i tempi di reazione e la sua concretezza. È l’unica, ad esempio, ad aver attuato uno sciopero totale dei social network durante un weekend di campionato, in risposta all’aumento della violenza e del razzismo sul web e unica via per sollecitare Zuckerberg e i suoi amici a fare qualcosa.
I consigli di Turnover
La guida al Tour de France de L’Ultimo Uomo.
Sempre a proposito di biciclette: i ciclisti “colpiti” dalla Brexit chiedono aiuto con una lettera.
Dataninja, una newsletter che seguo, ha intervistato “Calcio Datato” a proposito dell’utilizzo dei dati nello sport.
Mentre Chiellini crede di inginocchiarsi contro il nazismo, Valigia Blu racconta questo “psicodramma nazionale”.
Dieci innovazioni sportive per l’estate.
Gravity, un podcast con Sandro Veronesi sulla partita di tennis più lunga di sempre.
La bacheca di Turnover
Offerte di lavoro, bandi e concorsi per chi vuole lavorare (o già lavora) nel mondo dello sport, della comunicazione e del marketing sportivo. Controlla anche i vecchi episodi perché spesso le candidature restano aperte per più di una settimana.
A Milano Panasonic ha bisogno di un Digital Communication Specialist.
Buddyfit di un Copywriter.
La Seg Football, agenzia di Sports Management, cerca agenti su Roma.
Pirelli ha bisogno di supporto per gli eventi.
LWL di un Social Media Specialist.
Eleven Sports - che in Italia trasmette la serie C e altre robe - di un Match Operations Coordinator.
Si può partecipare fino al 18 luglio al Premio Marzocco – 39° edizione del ValdarnoCinema Film Festival con film di ogni genere (1000 euro di premio per il lungometraggio e 500 per il corto) prodotti a partire dal 2020. Magari qua c’è qualche videomaker.
L’editore Fila 37 cerca racconti di sport compresi fra le 8.000 e le 36.000 battute (spazi inclusi) da inviare entro il 5 luglio 2021. I vincitori del concorso saranno contattati e inseriti in un’antologia, la cui uscita è prevista per l’autunno del 2021. Qui i dettagli, ma niente storie di calcio.
Turnover torna domenica prossima! Se questa puntata ti è piaciuta inoltrala a un amico e un’amica che possono essere interessati❤️
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