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La Danimarca e quella disperata ricerca di equilibrio
Della Danimarca - inserita nel girone B insieme a Belgio, Finlandia e Russia - non si è parlato molto. Mi viene da definirla una Nazionale in cerca di equilibrio all’interno della sua storia. Per trovarlo può contare sul centrocampista dell’Inter Eriksen, sul pari ruolo Höjbjerg, uno dei migliori della Premier League (Tottenham) e sul nostrano Mikkel Damsgaard (Sampdoria). In difesa c’è Kjaer del Milan, in attacco – purtroppo – la qualità manca.
Non ce lo aspettavamo - diciamocelo - di trovarla decima nel ranking della Fifa, ad esempio davanti alla Germania (12°) e alla Croazia (14°). La verità, però, è che si è qualificata all’Europeo senza perdere, ha ben figurato nella Nations League e pure nelle prime partite di qualificazione alla Coppa del Mondo del 2022 in Qatar. C’è molta curiosità su quello che riuscirà a fare se supererà la fase a gironi.
L’equilibrio, ti dicevo. Questi risultati, infatti, sono arrivati in coda a una stagione opaca: la Danimarca è rimasta fuori dai Mondiali del 2014 ed Euro 2016. Solo in Russia, nel 2018, ha fatto parlare di se portando la Croazia (poi finalista) ai calci di rigore degli ottavi di finale.
La sua storia è sempre stata una corsa sull’ottovolante. Nel giro di otto anni, dal 1992 al 2000, ad esempio è passata da essere la formazione più forte d’Europa alla più scarsa di tutto il continente, e forse di sempre.
Nel ‘92 i danesi non erano nemmeno riusciti a ritagliarsi un posto nella competizione, arrivando nel girone di qualificazione un punto dietro la Jugoslavia di Boban e Mihajlovic. Che, però, si stava disgregando. I Balcani erano scossi da guerre e conflitti interni e le venne vietato, nel momento in cui l’Onu ha approvato la risoluzione 757 (30 maggio di quell’anno), di partecipare alle manifestazioni sportive.
Ad essere ripescata è stata proprio la Danimarca, richiamata soltanto una decina di giorni prima dell’inizio dell’Europeo. Il commissario tecnico stava arredando la nuova cucina, i giocatori erano in vacanza e si presentarono con una condizione fisica assurda. Il migliore di loro - Michael Laudrup – tra l’altro non andò in Svezia perché criticava il credo tattico del tecnico Richard Moller Nielsen, ben diverso (e come poteva essere altrimenti?) da quello del suo Barça fresco di vittoria in Coppa dei Campioni.
Ebbene, a sorpresa quella squadra è diventata campione d’Europa, scippando il trono proprio alla Germania che si era assicurata l’edizione precedente.
Ha vinto la finale il 26 giugno del 1992, a Goteborg. Ci è arrivata grazie a una parata di Peter Schmeichel, capace di fermare l’Olanda in semifinale e, soprattutto, Van Basten dal dischetto del rigore. Il figlio Kasper oggi difende i pali del Leicester e, a sua volta, quelli della Nazionale a Euro 2020.
Peter Schmeichel (recordman di presenze, 192, con la Danimarca) era presente anche a Euro 2000 in Belgio e Paesi Bassi, il campionato in cui la Danske Dynamite è uscita ai gironi come nel ’96.
Fu una figuraccia storica: allenata da Johansson, ha perso tutti e tre gli incontri della prima fase subendo 8 gol senza segnarne nemmeno uno. È stata la peggior Nazionale di tutto il torneo, una delle peggiori di sempre ad un Europeo.
Johansson fu allontanato e al suo posto è arrivato Morten Olsen, il capitano della splendida squadra degli anni Ottanta, quella che contava diversi elementi che avevano giocato nell’Ajax insieme a Cruijff. Altro ciclo e contro-ciclo.
Oggi i danesi sperano che dopo l’ultima curva possa finalmente aprirsi un rettilineo.
Pillola 1
L'Uefa ha imposto all'Ucraina di cambiare la maglia ufficiale, per via di uno slogan di natura “chiaramente politica”. Sull’originale si faceva rifermento al conflitto russo-ucraino tramite una mappa della nazione in cui compare la Crimea, che Mosca ha annesso nel 2014, nonché i territori orientali controllati dai separatisti filo-russi. Insieme allo slogan “Gloria ai nostri eroi", una frase che la Uefa ha riscontrato anche ai tempi della rivolta popolare anti-russa a Kiev, sempre del 2014. Lo slogan è stato tolto, la mappa può restare.
Pillola 2
Secondo un sondaggio che mi è arrivato ieri in posta, il 61% degli italiani intervistati crede che la nostra Nazionale arriverà almeno tra le prime quattro del torneo. Lo spero, ma non sono tra questi. Il 53% indica la Francia come favorita per la vittoria finale, per molti contro l’Inghilterra. Per il 21% la sorpresa di Euro2020 sarà la Turchia.
Euro Turnover torna venerdì prossimo!
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