Ciao,
Sono Matteo Lignelli e questo è l’episodio numero 18 di Turnover newsletter. Tornano le storie, condite da qualche curiosità. E poi c’è la seconda parte della serie dedicata alle promesse del calcio.
Ci sentiamo tra una settimana.
Buona lettura!
Ricevi Turnover (gratis) ogni domenica
Cosa stai per leggere
🥸 Colombia, dove c’era la cocaina oggi c’è il rugby
⚽️ Il primo campionato sovranazionale
📸 La foto della settimana
👕C’è un allenatore della Nazionale in più
🌟I migliori prospetti del calcio mondiale (parte 2 - nati 2001)
📚I consigli di Turnover
Colombia, dove c’era la cocaina oggi c’è il rugby
Quelli nella foto sono i Cafeteros Pro, l’ultimo esperimento con cui la Colombia prova a dire la sua nel rugby professionistico.
Cercando di replicare il successo dei Jaguares in Argentina, la Federazione Colombiana di Rugby ha creato i Cafeteros come franchigia nazionale per sviluppare talenti e introdurre il professionismo nel paese.
La squadra - composta dai migliori venti giocatori della Colombia (messi sotto contratto) e dieci argentini - è stata costruita per ben figurare nella Superliga Americana di Rugby, la prima competizione professionistica del Sudamerica nata nel 2020. Comprende formazioni da Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Paraguay e Uruguay.
È interessante quel che scrive la Cnn, per la quale nel paese dei Narcos il rugby sarebbe “una via di fuga da un passato violento”. Addirittura Medellin avrebbe “lasciato alle spalle l’infame etichetta di ‘capitale della cocaina’ per diventare una delle città più vibranti del Sud America, sforzandosi di attrarre start-up tecnologiche ed etichette musicali”.
Se conosci Medellin, cioè se l’hai vista, probabilmente è perché hai guardato un film, un documentario, o la serie Netflix su Pablo Escobar, il suo personaggio più iconico.
Produzione e traffico di droga, soprattutto cocaina, riciclaggio e terrorismo. Questo è diventata la città dopo che, tra gli anni Settanta e Ottanta, Escobar, i fratelli Ochoa e altri criminali hanno dato vita al Cartello di Medellin.
Ma, raccontano i fratelli rugbisti Alejandro e Julian Navarro alla Cnn, ancora negli anni Dieci del nostro secolo la situazione era drammatica: “Gli omicidi erano una routine”.
"Finora avevamo solo il calcio. Il rugby è una nuova porta che si sta aprendo per noi per uscire e vivere, per stare lontano dalla strada”, dice Alejandro, che come il fratello gioca nei Cafeteros.
Secondo la federazione il rugby sarà il prossimo sport ad “esplodere”. Dopo il ciclismo, visto che nel 2019 c’è stato un colombiano - Egan Bernal - che ha vinto il Tour de France. L’obiettivo del presidente David Jaramillo è raggiungere la fase finale della Coppa del Mondo entro il 2031.
Il primo campionato sovranazionale
Potrebbero dargli vita nel 2025 Belgio e Olanda, secondo quanto riporta Forbes. Di questo progetto le due federazioni parlano da diversi anni, nell’ottica di creare un campionato maggiormente competitivo, di livello più alto, e quindi più appetibile per 1) televisioni 2) pubblico 3) giocatori.
Come si chiamerà? BeNeLiga, secondo la stampa locale. Dove “Ne” rimanda, naturalmente, a Netherlands. Avrai un po’ di domande, immagino. Provo ad anticipare delle risposte però se hai altri dubbi scrivimi e ne parliamo insieme.
Perché il 2025? Perché in quella data scadrà l’attuale accordo per i diritti televisivi dell’Eredivise, il massimo campionato olandese.
Quali squadre ne faranno parte? Dieci squadre olandesi e otto del Belgio. Saranno individuate sulla base dei risultati ma anche dell’importanza storica per il proprio campionato. Per Il Post al momento “le olandesi già certe di un posto sarebbero Ajax, PSV Eindhoven, Feyenoord, AZ Alkmaar, Utrecht e Vitesse; a rappresentare il Belgio ci sarebbero invece Club Brugge, Anderlecht, Standard Liegi, Gent, Genk e Charleroi”.
Perché se ne parla adesso? Perché in una recente riunione i club avrebbero dato il consenso unanime.
Complicazioni? Resta ancora da definire quanti posti avrebbero nelle coppe europee e il meccanismo di retrocessioni e promozioni.
È comunque uno scenario da seguire con attenzione.
La foto della settimana
La composizione l’ho fatta io ma la prima foto - il palazzetto dello sport di Terni, conosciuto come “La Cupola” - l’ha pubblicata il blog Never Ending Season. Io non sapevo assolutamente della sua esistenza. Cosa ti sembra? A me, sinceramente, ricorda la Capsule Corporation, edificio e colonna portante della saga di Dragon Ball. Quindi della mia infanzia.
C’è un allenatore della Nazionale in più
Si chiama William Garbutt. Per farla breve, è stato un visionario del calcio italiano dello scorso secolo e a inizio Novecento ha guidato il Genoa alla vittoria di tre scudetti.
Sulla sua carriera era partito nei mesi scorsi uno studio della Fondazione Museo del Calcio di Coverciano che è stato portato a compimento in questi giorni. Gli storici, tra cui alcuni del Museo del Genoa e della Fiorentina, hanno accertato che tra il 1913 e il 1914 è stato anche c.t. degli azzurri per sei partite. Il tecnico inglese si unisce così alla lista degli allenatori che si sono seduti sulla panchina dell’Italia in questi 111 anni di storia.
I migliori prospetti del calcio mondiale (parte 2 - nati 2001)
Prosegue il viaggio di Turnover alla scoperta delle migliori promesse del calcio mondiale, seguendo l’approfondito report del Cies Football Observatory, che tiene di conto della “capital experience”. Un valore che “pesa – si legge nel documento - i minuti giocati nei rispettivi campionati nazionali e il livello sportivo delle loro squadre su scala globale”.
Stavolta ti mostro i dati che riguardano i calciatori nati del 2001 (qua sotto la classsifica). In testa ci sono Bukayo Saka (Arsenal) e Mason Greenwood (Manchester United): due pedine già inamovibili delle loro squadre e fin da giovanissimi nel giro dei colleghi senior. Due giocatori che se uniti a Jadon Sancho (il più promettente dei classe 2000), non possono che dare grandi prospettive alla nazionale inglese nei prossimi anni.
Si conferma, come avevo anticipato, che l’Italia ha un problema di fiducia nei giovani: nessun 2001 ha infatti un ruolo di rilievo in serie A. L’unico presente è Samuele Ricci (nella foto sopra) dell’Empoli, attuale capolista della serie B e storicamente un vivaio di riferimento per il nostro movimento. In estate sembrava che potesse fare il salto in A ma poi nessuno ci ha puntato con convinzione.
Prima di lasciarci, un paio di consigli
Questo post di Luigi Di Maso di Social Media Soccer è stato uno dei più interessanti della settimana.
Qui Calcio e Finanza prova a spiegare cos’è un Fan Token. Luigi, nei commenti al suo post, ha scritto che presto uscirà un eBook a riguardo. Approfondisco la questione e ne riparliamo qua su Turnover.
In questo episodio non ho toccato gli eSports, se sei in astinenza ti consiglio di leggere come Snake, il celebre giochino per cellulari Nokia, ha avuto un impatto enorme sull’industria dei videogame.
Per questo episodio è tutto
Però se il mio progetto ti piace aiutami a farlo crescere: consiglia Turnover a un’amica o un amico che può essere interessato alla newsletter. Basta inoltrare questa mail. Del resto si basa solo sul passaparola.
Se sei uno degli “amici” di cui parlo qua sopra e vuoi iscriverti, basta un secondo👇🏻
Vuoi saperne di più su Turnover newsletter? Leggi qui.