Ciao,
Sono Matteo Lignelli e questa è la puntata numero 22 di Turnover newsletter. Spoiler: c’è un video su Dragon Ball.
Per altri sette giorni sarà aperto un breve sondaggio online per capire come migliorare questo progetto.
Ci sentiamo tra una settimana.
Buona lettura!
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I contenuti di questo episodio
♻️Dentro l’Extreme E, l’Odissea elettrica
🪆La matrioska degli sponsor
🔥La fiaccola della speranza
🐉Il video della settimana
🖤Giampaolo Ricci sa emozionare
🔎I consigli di lettura di Turnover
Dentro l’Extreme E, l’Odissea elettrica
C’è un team di proprietà del campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton, uno guidato da Jenson Button e un altro da Nico Rosberg, così come le potenti scuderie americane Andretti Autosport e Chip Ganassi Racing.
In molti hanno “pubblicizzato” in questi termini la partenza di una nuova serie del motorsport, l’Extreme E. Avevano ragione visto che i team di Rosberg e Hamilton si sono piazzati al primo posto e secondo posto il 4 aprile ad Al-Ula, nel deserto dell’Arabia Saudita dove si è corsa la prima gara. Credo che i temi su cui concentrarsi siano altri.
L’Extreme E, diretta emanazione della Formula E – con cui condivide anche il Ceo e ideatore Alejandro Agag – è il primo mondiale riservato a suv 100% elettrici, che si corre (la prossima volta il 30 maggio, in diretta su Mediaset 20) in cinque tappe/luoghi simbolo dei danni dell’inquinamento e del riscaldamento globale. Dopo il deserto arabico i piloti arriveranno infatti sulla costa del Senegal, in Groenlandia, Amazzonia e Terra del Fuoco.
Il suv è l’Odyssey21, oggetto da 1.650 chili completamente elettrico, capace di arrivare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi. A guidarlo ci sono un uomo e una donna per ogni squadra. Nel team Hispano-Suiza, arrivato quinto all’esordio, c’è un’italiana: Christine Giampaoli Zonca. È nata in India e vive alle Canarie. Viene dal rally.
Chi segue gli eSports saprà che c’è pure una scuderia chiamata Veloce Racing. Esatto, è un prolungamento nel mondo reale di Veloce Esports, una delle organizzazioni più forti, in particolare su F1 2020 e Gran Turismo, reso possibile da un round di investimenti da 4 milioni di dollari. Anziché, come la maggior parte degli sport, passare dalla realtà alla Playstation (Fifa e la eSerie A, per quanto riguarda il calcio), stavolta è accaduto il contrario.
Così, Veloce Racing avrà un ruolo strategico per quanto riguarda la promozione dell’Extreme E grazie ai creators, influencer, caster e youtuber con i quali collabora di solito e, pare, anche con il lancio di una serie eSports sui suv elettrici.
Per chiudere con temi cari a Turnover Newsletter, secondo SportsPro “Veloce” è già un’azienda carbon free e tutto il suo ufficio londinese è realizzato con legno di riuso e materiali sostenibili, comprese le sedie che sono fatte con bottiglie riciclate. Per i piloti e gli altri lavoratori Regatta Professional, il fornitore di abbigliamento, ha creato kit con materiali riciclabili al 100%.
La matrioska degli sponsor
In pratica nel calcio moderno accade che una squadra di calcio faccia da sponsor a un’altra squadra di calcio. Serve un genio del marketing, o del male (scherzo), per concepirlo. Quali sono i club interessati? Il Chattanooga Fc, militante nella Nisa, la terza divisione americana, che ha ben in evidenza sulle seconde maglie una grossa W verde, simbolo della squadra tedesca del Wolfsburg.
“Insomma – scrive Marco Iaria nella sua newsletter Sport&Business - il Wolfsburg è diventato lo sponsor di maglia del Chattanooga per le partite in trasferta. Si tratta di un ampliamento della partnership avviata nel 2017 che prevede anche un supporto da parte del club tedesco nella ricostruzione della squadra femminile della società calcistica del Tennessee, assente da quattro anni”. Nella città Usa c’è un “villaggio della Volkswagen” – co-proprietaria del club tedesco – che ha una superficie di 5,2 chilometri quadrati e quasi 4000 lavoratori.
La fiaccola della speranza
“Le Olimpiadi di Tokyo daranno una speranza all'umanità per la lotta al Covid, esattamente come hanno fatto i Giochi di Anversa del 1920, capaci di unire le persone dopo la Prima guerra mondiale e l’influenza spagnola”. È questo il messaggio - ripreso dalla Reuters - di Yuriko Koike, governatrice di Tokyo che ospiterà dal 23 luglio all’8 agosto le Olimpiadi previste lo scorso anno e rimandate a causa della pandemia che, scrive l’agenzia di stampa, “ha ucciso più di 3,1 milioni di persone in tutto il mondo”.
"In quanto primo evento sportivo mondiale che si terrà dopo questa catastrofe, speriamo che le Olimpiadi di Tokyo riportino la speranza a molte persone e si rivelino un punto di svolta per le nostre vite".
Il messaggio arriva alla fine di una settimana cruciale per il destino dei Giochi, visto che il Giappone è alle prese con una quarta ondata di coronavirus e un repentino aumento dei contagi. I politici si dividono tra chi assicura che si faranno e chi resta prudente, in attesa di capire gli sviluppi della pandemia. Seiko Hashimoto, presidente del Comitato organizzatore di Tokyo 2020 porta avanti una linea piuttosto dura assicurando lo svolgimento delle Olimpiadi.
Il video della settimana
Se ti aspettavi la solita foto della settimana mi spiace, ma questo video era veramente troppo figo e ho deciso di fare un’eccezione. La Reggina, in serie B, ha improntato la comunicazione della gara contro il Vicenza in stile Dragon Ball, con diverse grafiche ad hoc. Poi l’ha presentata con questo video, in cui si vede Goku (Reggina) che si prepara ad affrontare Cell (Vicenza), uno dei cattivi della saga (non il mio preferito).
Una volta asfaltati gli avversari 3-0 come potevano festeggiare se non con uno dei meme più famosi su Dragon Ball?
Giampaolo Ricci sa emozionare
Quando gli sportivi decidono (sul serio) di aprirsi capita che fanno venire i brividi. Saponara insegna. Peccato che spesso chi dovrebbe raccontare le loro emozioni trovi davanti un muro (ne parlo dopo, tra i consigli di lettura).
Questo messaggio di Giampaolo Ricci, capitano della Virtus Bologna, mi ha colpito molto e ho pensato di inserirlo nella newsletter se per caso non l’avessi ancora letto. È sincero e c’è tanta, tanta, umiltà. Averne di capitani così.
Contesto: le VuNere – dove gioca Belinelli – sono state eliminate in semifinale di Eurocup: non arrivando in finale hanno perso l’opportunità di giocare l’Eurolega (la Champions del basket) il prossimo anno.
Fa male, malissimo.
Sconfitte del genere sono cicatrici che rimangono. L’unica cosa positiva è che diventano dure, si chiudono, creano tipo una resistenza ad ulteriori urti. Ti formano…o almeno così dicono.
Non so se crederci.
So solo che ho il cuore a pezzi. Non chiudo occhio e rivedo in testa le immagini della partita. Vorrei rigiocarla ora in questo istante. Ma non si può.
Il basket è così. Alcuni giorni amico, altri giorni stronzo. Un bel po’ stronzo. Vinci Gara1 e sei ad un passo dalla gloria. Ma poi torni sulla terra e se non concretizzi due match point vuol dire che qualcosa non è andato.
Allora bagno di umiltà. Esame di coscienza. Autostima che crolla a picco.
Sarebbe stato bello coronare questo sogno. Andare in finale, accedere di diritto alla tanto bramata Eurolega, dare concretezza alle ambizioni di una città, di un club, di una squadra, di una famiglia.
Ma non sempre i sogni si avverano. E devi metterci la faccia, prenderti la responsabilità.
Noi ce la mettiamo. Abbiamo vinto 19 partite in fila tutti insieme, e abbiamo perso quella che conta tutti insieme. Ma amo la mia squadra. Perché la vivo ogni singolo fottuto giorno e solo noi sappiamo quanto non sia stata facile e scontata la strada.
Vuol dire che non siamo stati pronti.
Stanchezza? Pubblico? Non hai scuse. Non hai fatto abbastanza. Dovevi dare di più perché non doveva finire così.
Non dormi. Vorresti mollare, lasciar andare tutto. Ma sai, senti, che c’è qualcuno aggrappato a te, che i tuoi sogni sono quelli di molti altri. Di un popolo virtussino che ringrazi di esserci sempre stato anche non potendolo toccare mai.
Provi a rimettere insieme i pezzi. A cucire quella cicatrice, cementarla.
E domani ricominci. A lavorare, a costruire, a metterti in gioco. A far ardere quella fiamma che ti brucia dentro e che nessuno potrà spegnere mai.
Le parole e i rimpianti se le porterà via la notte, come sempre. E come sempre domani entrerai in spogliatoio e proverai ad uscirne un po’ migliore. Per continuare a coltivare quel sogno che ti rende vivo. E che continua a far battere quella grande V nera che hai nel petto.
Prima di lasciarci, alcuni consigli di lettura
Danila Zazzera è la prima atleta a tornare a giocare dopo un’operazione a cuore aperto. Quel che ha passato è raccontato qui, purtroppo la Fiorentina Femminile, dove gioca, ha sbarrato la strada a ogni intervista e richiesta di maggiori informazioni. Perché? Perché stava realizzando un video che diffonderà oggi (domenica 18 aprile) sui propri canali social. Ok, poi però non ci lamentiamo se certe storie sui grandi media non arrivano.
Il Sole 24 Ore spiega come si è evoluta l’intelligenza artificiale dentro Fifa.
Secondo il Guardian dal 2011 nei cantieri delle opere “necessarie” allo svolgimento del Mondiale del 2022 in Qatar sono morti 6.500 lavoratori. L’Atlante di Treccani ha sviluppato il tema.
Per questo episodio è tutto
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