Ciao,
Sono Matteo Lignelli e questo è l’episodio numero 14 di Turnover newsletter. Se sono andato un po’ lungo mi dispiace, ma non troppo.
Ci sentiamo tra una settimana.
Buona lettura!
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I contenuti di questa mail
⛷ Il costo ambientale dei mondiali di sci Cortina 2021
📸 La foto della settimana
🚩 I livornesi vogliono prendersi il Livorno
🕹Si gioca a Fifa sulla BBC
📝 Qualche consiglio di ascolto/lettura
Il costo ambientale dei mondiali di sci Cortina 2021
Si chiuderanno oggi, domenica 21 febbraio, i mondiali di sci Cortina 2021, un evento organizzato all’insegna della sostenibilità. “L’impegno di Fondazione Cortina 2021 - si legge infatti sul sito internet dell’organizzazione - è di essere sostenibile nel lungo periodo e di lasciare un’eredità positiva perché nell’organizzare un grande evento affronterà le esigenze del presente contribuendo a non compromettere la capacità delle generazioni future di affrontare le proprie”. Alla voce “Fatti concreti” si apprende che “l’evento risponde a standard elevati di risparmio energetico, di uso efficiente di ogni risorsa, di gestione oculata dei rifiuti”.
Solo “un’operazione di facciata” secondo le organizzazioni ambientaliste: “auto elettriche, raccolta differenziata” mentre “veniva portato l’ennesimo assalto alla montagna”. Un malcontento raccolto da Ferdinando Cotugno in un articolo per il nuovo quotidiano Domani.
Susanna Sieff, sustainability manager dei mondiali di sci iniziati il 7 febbraio, ha ammesso che “abbiamo tentato per quanto possibile di ridurre l’impatto di alcune scelte. Abbiamo lavorato tantissimo sulla circular economy, per contenere al massimo gli scarti”. L’autore spiega però che questa idea di sostenibilità è anche la “più facile da attuare e da vendere: la raccolta differenziata, l’uso di stoviglie biodegradabili, le forniture bio e fair trade, le auto elettriche, i metalli dei cantieri recuperati per le cerimonie di premiazione, i banner che diventano merchandising”.
Per eventi di questa portata gli interventi sul territorio e sull’ecosistema, però, sono irreversibili. Su un territorio, le nostre montagne, già provato a sufficienza e zeppo di cattedrali sportive rimaste deserte. Qualcosa a cui fare attenzione visto che questi mondiali non sono che un antipasto delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Come sostiene Vincenzo Torti, presidente del Cai, “è folle continuare a costruire e ampliare, stiamo continuando a drenare risorse e paesaggio per allargare quel grande luna park che stanno diventando le nostre montagne”.
Cosa è stato fatto a Cortina? Cotugno, su Domani, lo lascia spiegare a Luigi Casanova, ex forestale che ha controllato i lavori: “La cima che ospita le piste è stata devastata, il piede della montagna è sconvolto dai cantieri, tutto il territorio è stato esposto a rischi idrogeologici e a un dovere di manutenzione continuo, che ricadrà sulla comunità locale”. Inoltre i disboscamenti hanno richiesto la costruzione di ulteriori impianti anti-valanga. Un costo ambientale alto, tornando all’oggetto di questa newsletter.
Stando a un rapporto di Banca Ifis, il turismo di montagna è ancora rilevante ai fini dell’economia nazionale, e quindi di quella sportiva, muovendo più di 6 miliardi di euro e circa 30mila addetti. Sono 4 milioni, invece, gli italiani che ogni anno praticano attività sulla neve.
Uno scenario entusiasmante che però cozza con quello relativo all’impiantistica. Stando al rapporto Nevediversa 2020 di Legambiente la situazione è grave, con “piste abbandonate, dismesse e obsolete, spesso costrette a chiudere i battenti anzitempo per mancanza di neve o motivi tecnici, con intere attività che riescono ad andare avanti unicamente grazie a contributi e incentivi statali”.
Gli impianti in sofferenza monitorati in Italia sono 348: di questi 132 risultano dismessi o non utilizzati da anni, 113 temporaneamente chiusi, mentre 103 beneficiano di considerevoli contributi statali. Irrilevante il numero di quelli che vengono riconvertiti con successo.
“Per la montagna, lo sci alpino ha rappresentato qualcosa di simile alla Fiat per il settore automobilistico: un’industria fiorente che, dal Dopoguerra a oggi, ha mutato in meglio lo stile di vita di molti montanari, migliorandone indiscutibilmente il tenore - conclude Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi Legambiente - Attualmente, però, quel tipo di approccio non è più sostenibile: è necessario cambiare attitudine, ottimizzando e preservando le strutture già esistenti, certo, ma tenendo presente che la Terra ci ha imposto un ultimatum inderogabile. Per questo motivo, creare un’offerta il più possibile diversificata, al fine di evitare di incentivare la formazione di ulteriori eco-mostri, sarà il primo passo da compiere: meno consumo di suolo e meno impiego di cemento”.
Tra i tanti casi simbolo al centro del report c’è l’ecomostro dell’Alpe Bianca, in Piemonte, a Tornetti di Viù (To), chiuso dal ’94 e frutto di una speculazione sbagliata. Lo stadio del salto con gli sci a Pragelato (To) e la pista da bob di Cesana (To), entrambi eredità delle Olimpiadi di Torino 2006 e oggi chiusi, il primo nel 2006, il secondo nel 2011. Ci sono poi gli impianti in località Pia Spiss, Valcanale Ardesio (BG), in Lombardia, costruiti negli anni ’80 e chiusi nel ’97, per passare a quelli di Marsia di Tagliacozzo, in Abruzzo, costruiti nel 1961 e oggi in stato di abbandono. E poi in Calabria in località Ciricilla (CZ), dove l’unica stazione sciistica in provincia di Catanzaro è chiusa dal 2000.
La foto della settimana
Durante AlbinoLeffe-Juventus U23 — serie C girone A - ha fatto il suo esordio sugli spalti dello stadio di Gorgonzola il primo tifoso robot mai visto in Italia. L’hanno chiamato Pierino Bugatti, storico supporter e sbandieratore per eccellenza dell’AlbinoLeffe, scomparso alcuni anni fa. E l’automa fa proprio questo: muove la bandiera del club.
“Frutto della sinergia tra F.M. Automazione - sponsor istituzionale del club - e la società Indeva di Brembilla (Bergamo), un robot “collaborativo”, così si definisce tecnicamente, quindi un “cobot”, ha sventolato per tutta la durata del match un bandierone con i colori dell’Uc AlbinoLeffe” conferma la società.
I livornesi vogliono prendersi il Livorno
È nato con questo obiettivo il comitato Livorno_popolare, un progetto di azionariato collettivo lanciato il 15 febbraio, che in 24 ore ha raccolto oltre mille adesioni, compresa quella del sindaco della città e degli ex amaranto Emerson e Marco Amelia.
Puntano all’acquisto delle quote di maggioranza di una società che nell’ultimo anno ha vissuto una serie di eventi piuttosto turbolenti dopo che Aldo Spinelli ha provato a vendere il club. Il Cda, oggi, ha le sembianze del far west e negli scorsi mesi la squadra (penultima nel girone A di serie C) ha seriamente rischiato di fallire. L’ha salvata proprio Spinelli, che ha guidato il Livorno per 20 anni portandolo pure in Coppa Uefa.
Appreso della tempesta, i tifosi provano a costruire una scialuppa di salvataggio partendo da quote minime tra i 200 e i 400 euro. Sembra perfetto ma se non esistono progetti simili che, in Italia, sono andati a buon fine un motivo ci sarà. Lo stesso Spinelli ha espresso qualche dubbio: “Livorno non è Barcellona o Madrid, apprezzo l’iniziativa, perché il Livorno è dei livornesi, ma portare avanti una società di calcio richiede risorse e investimenti importanti, a cui difficilmente i tifosi da soli potranno far fronte. Se comunque l’iniziativa andrà avanti cercherò di collaborare, perché è giusto che il Livorno appartenga ai suoi tifosi, in tal caso sarò pronto anche a cedere le mie quote e a sostenere l’iniziativa contribuendo con 100mila euro”. Meglio di me l’ha spiegato Gabriele Noli sul Corriere Fiorentino.
Si gioca a Fifa sulla BBC
Gli eSports sulla BBC. L’emittente britannica ha annunciato una partnership con Ea Sports, casa madre di Fifa, che poterà alla messa in onda delle qualificazioni regionali europee delle Fifa 21 Global Series. L’evento si potrà seguire anche sui canali Twitch e You Tube di Ea Sports.
“Consideriamo il gaming competitivo di FIFA come un’estensione del fandom del calcio e la BBC è il partner ideale in quanto consentirà a milioni di fan del Regno Unito di guardare uno dei videogiochi più popolari del Paese giocato a livello professionale” è quanto dichiarato da un rappresentante di Ea Sports.
Su Esportsmag, Riccardo Lichene spiega che “la BBC si è trasformata definitivamente nel canale generalista più attivo dal punto di vista dei videogiochi competitivi. Sarà interessante vedere quanto avrà successo questa partnership, soprattutto vista la facilità con cui si può passare dal guardare il calcio agli eSport di FIFA”.
Prima di lasciarci, un paio di consigli
First of all, se leggi questa newsletter prima delle 15 sei ancora in tempo per ascoltare il mini-social-podcast di Turnover dedicato al derby di Milano. Ci sono alcuni numeri e curiosità: lo trovi sulla pagina Instagram della newsletter.
A proposito di derby, e di Inter, i nerazzurri sono stati anche la prima società a sbarcare su Clubhouse, il nuovo social network in cui si usa solo la voce. Qui l’analisi di Alessandra Ortenzi su Sport Thinking, il magazine di Iquii Sport.
Restando in tema podcast, con molta soddisfazione ti consiglio di ascoltare l’ultimo episodio de La coscienza di Zelda. Fondamentalmente ci son due ragazzi toscani, anche per questo massima stima, che parlano di libri e videogiochi. Tra guide per diventare nerd (se non ho capito male sarà uno dei prossimi argomenti) e la fenomenologia del successo di Dan Brown hanno parlato anche di sport - basket, Slam Dunk - e si sono chiesti se quella di Steven Bradbury sia la più colosssale farsa sportiva delle Olimpiadi. Quindi entrano di diritto tra i consigliati di Turnover.
Se invece stai cercando di capire cos’è questa benedetta costruzione dal basso di cui tanto si discute puoi leggere questo pezzo de L’Ultimo Uomo.
Per questo episodio è tutto
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