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Ecco il quarto episodio della seconda stagione di Turnover Newsletter. Solo per cuori forti e menti lucide.
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Speciale Gasperinter: ma che squadra era?!
C’è un momento in cui Giampiero Gasperini ha ragione. Quando dice: “non ho mai allenato un top club”. Frase che viene sempre inclusa nella lista delle dichiarazioni al veleno del tecnico dell’Atalanta nei confronti dell’Inter, dove è rimasto per due mesi nel 2011, prima di essere malamente esonerato. Da quanto è forte, l’odio si può annusare. Lo sappiamo, ne ha dette tante altre. Ma ragazzi…se quella era una grande squadra la Juve di quest’anno vincerà lo scudetto.
Inter-Atalanta, in programma domani (sabato 25 settembre) alle 18, è l’occasione per ricordare alcuni giocatori cult di quel passato nerazzurro.
La campagna acquisti dice (quasi) tutto. Via Pandev (Napoli) ed Eto’o (ai russi dell’Anzhi), ecco JONATHAN (il divino), RICKY (moviola) ALVAREZ, Poli, CASTAIGNOS, ZARATE (Kid). Infine, DIEGO FORLAN. All’ultimo tuffo, come se ce ne fosse bisogno.
Tre di loro erano in campo nel “meritato” (secondo Repubblica del giorno dopo) ko per 4-3 contro il Palermo alla prima di campionato, che non fu “soltanto il frutto delle scelte di Gasperini, già sotto accusa per avere confezionato una squadra con undici stranieri e con Pazzini e Sneijder in panchina, ma anche dell' oggettiva usura collettiva del gruppo”. L’11 titolare: Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel; Jonathan, Cambiasso (26′s.t. Alvarez), Stankovic, Nagatomo (17′s.t. Obi); Zarate (34′p.t. Sneijder), Milito, Forlan - ci può stare dai che Miccoli e Pinilla facciano i fenomeni (che gol!).
Va peggio in Europa, dove arriva la terza sconfitta consecutiva (la prima fu il Milan in Supercoppa). Era l’annata 2011-12, da 90 anni non succedeva un disastro simile. Il Trabzonspor che non vinceva una partita di Champions da 12 anni passa 1-0 a San Siro. In campo va una formazione simile ma parecchio diversa: con la difesa a 4 (!!). Già rinnegata la Gasperinter? Ma come? Proprio lui? Un talebano dei “quinti”? Lo vedremo tra un attimo.
C’è RANOCCHIA centrale con Lucio, OBI in mezzo, Pazzini davanti. A una decina di minuti dalla fine entra Coutinho, uno che forse non capiremo mai. Si perse allora e si è riperso oggi, ma non fa parte della lista speciale, e non sono costretto a scriverlo in MAIUSCOLO.
Scrive invece Luigi Garlando sulla Gazzetta il 15 settembre 2011: Gasperini sabato contro la Roma, rischia già di trovarsi al capolinea di un sogno nato male. Il tecnico ha le sue colpe. Non è riuscito a trasmettere le sue idee e ha faticato a gestire i cambi impostigli dall' alto e dal basso: la squadra di ieri è stata un ibrido infelice, i tre moduli cambiati nel corso della partita non l' hanno rianimata. Ma l' untore non è Gasp. Ieri la difesa a 4 invocata come la Provvidenza si è sbriciolata al primo tiro in porta. Ha tante colpe la società per aver voluto un allenatore (un progetto) senza mettergli a disposizione gli uomini giusti: Zarate non è Lavezzi, né Palacio; Eto' o serviva più di Sneijder. Il disastroso Alvarez, pagato caro, segnala la cifra del mercato. Il pasticciaccio Forlan ora pesa ancora di più. Hanno colpe i giocatori che neppure ieri sono sembrati disperati e rabbiosi per un destino gramo, rassegnati o peggio. Serve chiarezza sul senso di gratitudine dovuta a eroi come Zanetti e Cambiasso: non si può essere titolari in eterno.
Pensare alla Gasperinter – più ancora che a quella di Benitez o di Strama (altra squadra cult) – è un bell’esercizio di autolesionismo per l’interista medio. Riporta alla mente l’occasione sprecata dalla società dopo il Triplete del 2010, l’aver gettato un intero patrimonio in mare inaugurando (già 12 mesi prima) una stagione di caos che è durata quasi un decennio
Ma dopo aver visto quel che ha fatto il Gasp a Bergamo, anche un’altra domanda è sempre lì fissa nella testa. Lecita, almeno. Non mi sta simpatico (nemmeno Conte se è per questo) però, seguendolo, l’Inter si sarebbe evitata un po’ di sofferenze?
Solo pochi campionati più tardi proprio Conte vinceva lo scudetto con la Juve giocando con la difesa a 3. Alla Pinetina – parole di Gasperini – “era vista con ripugnanza”. È vero. Oggi la usa tutta la serie A e si vede in Champions. Persino l’Inter c’ha vinto uno scudetto, sempre con Conte. A te la risposta.
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• Alanews, agenzia di stampa legata all’Ansa, cerca giornalisti per il desk video. Oppure giornalisti a Roma, e in altre città italiane.
• FAO un Communications Specialist.
• Euronics un Copywriter.
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