Ti trovi su Turnover,
Io sono Matteo Lignelli e questo è il nono episodio della newsletter. Questa volta legato più di altre all’attualità: merito delle gare della Coppa d’Inghilterra che si sono giocate nel weekend e di una disastrosa squadra tedesca.
Buona lettura!
Ci sentiamo tra una settimana.
ML
Se non sei ancora iscritto puoi farlo adesso:
Ha impiegato un anno lo Schalke 04, in Bundesliga, per vincere una partita. Aveva esultato l’ultima volta il 17 gennaio 2020, quando non avevamo ancora capito tanto bene cosa fosse questa pandemia. Lo ha fatto di nuovo sabato 9 gennaio (4-0) contro l’Hoffenheim grazie a una tripletta di Matthew Hoppe, giovanissimo, 19 anni, e primo statunitense a segnare tre gol in una gara del campionato tedesco.
“È un sollievo enorme” ha dichiarato a Sky Jochen Schneider, direttore sportivo del penultimo club della Bundes (grazie ai 3 punti ha superato il Mainz). In 12 mesi non ha mai vinto e nel torneo in corso ha messo insieme 4 pareggi e 10 ko.
Considerando lo scorso campionato la striscia senza successi si allunga a 30 partite. Ecco un perché il famoso “sospiro di sollievo” fuoriesce anche dalla bocca di Almir Numic, presidente del Tasmania Berlino, la peggior squadra tedesca di sempre.
Oggi è in quinta divisione, ma è bene sapere che nella stagione 1965/66, in Bundesliga, ha raccolto soltanto 10 punti (se ne consideriamo 3 a vittoria), che è tuttora il record negativo per la Germania. Lo Schalke era quindi a un passo dal pareggiare ciò che per gli uomini della capitale è invece “qualcosa di cui andare fieri”.
Ha detto proprio così Almir Numic in diretta a Radio Eins. L’ha messa sul piano della pubblicità: “Se il record se ne va, nessuno parlerà più di noi”. "Non l’abbiamo mai visto come una cosa negativa. È meglio avere questa pubblicità che nessuna pubblicità”. Contenti loro…
Nel 1965 il club berlinese fu ammesso nella Bundesliga in sovrannumero e solo per motivi politici, perché l'Hertha si era visto revocare la licenza per irregolarità finanziarie e la federazione locale non volle rinunciare a un club che rappresentasse la capitale nella massima divisione spiega Rivista Undici. Una decisione arrivata a ridosso dell’inizio della stagione, privandoli del tempo per metter su una rosa competitiva.
Lo spettacolo della FA Cup 🏆
I nostalgici del calcio di un tempo vanno a nozze con la Coppa d’Inghilterra, in un periodo storico in cui invece l’élite del pallone sembra orientata alla costruzione di una Superlega per super ricchi. E come sempre la competizione non è stata avara di storie.
L’attenzione l’ha polarizzata il Marine AFC, compagine dell’ottava divisione inglese che in serata ha perso contro il Tottenham di Mourinho 5-0. Senza la possibilità di monetizzare con il pubblico, il club ha lanciato una lotteria alla quale ha preso parte anche lo Special one. Sulla squadra dei marinai di Crosby (nord di Liverpool) in questi giorni si sono sprecati i racconti. Merito più che altro dei nomi di alcuni protagonisti. L’allenatore ad esempio si chiama Neil Young, ma niente a che vedere col cantante. James Joyce si è invece scoperto essere un difensore e, nella vita, un operaio in una fabbrica di auto.
[A proposito di Tottenham, qua potete leggere come la società è cresciuta sui social sfruttando l’immagine del proprio allenatore].
Nonostante l’abisso che separava le avversarie del terzo turno di FA Cup, qualche fuori-pronostico c’è stato. Il Chorley (sesta divisione) è riuscito a battere il Derby County di Wayne Rooney.
Clamoroso il ko del Leeds di Marcelo Bielsa. «Una figuraccia da Reality» scrive la Gazzetta, nel 3-0 contro il Crawley Town (sesta nella serie D inglese) ha infatti debuttato al 91’ Mark Wright, «33 anni, celebrità televisiva, con un trascorso al Tottenham prima di entrare nel mondo dello spettacolo».
Ci sono stati momenti divertenti. L’Aston Villa ha perso 4-1 contro il Liverpool andando in campo con la squadra U23 a causa del focolaio di Covid che ha colpito i senior. Inizialmente i villans sono addirittura andati in vantaggio con la loro stellina Louie Barry e a fine partita, mentre il 17enne stava scambiando la maglietta con quella di Fabinho, un membro dello staff lo ha fermato ricordandogli l’importanza del cimelio. Così è avvenuto il reso. Più veloce di Zalando.
Per questo episodio è tutto
Ma se il mio progetto ti piace aiutami a farlo conoscere: invia Turnover a un’amica o un amico che può essere interessato alla newsletter. Oppure obbligalo a iscriversi.
Sta nascendo una bella community di Turnover anche su Instagram: entra a farne parte.
Se invece ti hanno inoltrato questa mail, puoi iscriverti qua sotto:
Vuoi saperne di più su Turnover newsletter? Leggi qua.