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Io sono Matteo Lignelli e con orgoglio ti dico che nonostante sia l’ultima newsletter del 2020 ho resistito alla tentazione di fare classifiche/playlist/elenchi di fine anno. Li volevi? Poco male, in giro ce ne sono a volontà.
La storia sportiva di riserva del settimo episodio la tengo in serbo da un po’. Perfetta per congedarsi da questi dodici mesi in controtendenza.
Appuntamento tra due settimane: saremo nel 2021 e ci saranno novità anche per questa newsletter.
Buona lettura!
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Con le mani (non) è fallo
“Questo è decisamente l’anno migliore della mia vita”. È strano che qualcuno riesca a dirlo nel 2020. Il 23enne Hilmar Leon Jakobsen, però, riesce a descriverlo solo in questo modo.
Nell’ultima stagione ha vinto lo scudetto delle Isole Far Oer con l’HB Tórshavn. Ha contribuito con dodici gol e cinque assist in 17 presenze, numeri che sono valsi la prima chiamata della Nazionale isolana, dove ha debuttato a novembre contro la Lituania (amichevole persa 2-1).
Non ci sarebbe niente di male se non fosse che Jakobsen era già un famoso campione, ma di un altro sport: la pallamano. Nel 2019 aveva alzato campionato e coppa nazionale con l’H71, uno dei club più importanti del Paese. A gennaio aveva pure preso parte alle qualificazioni per la Coppa del Mondo di questa disciplina.
In pratica, in meno di dodici mesi ha giocato con la sua Nazionale di due sport differenti. Nel 2019 ha messo in bacheca due trofei nella pallamano, nel 2020 uno calcistico. In effetti sarà difficile che si scordi questi mesi.
Anche perché è stato proprio a causa della pandemia che ha riscoperto il calcio, lasciato nel 2015 a 17 anni dopo aver debuttato nella Faroe Islands Premier League. “Avrei sempre voluto essere un calciatore - racconta alla Bbc - ma i medici mi hanno consigliato di fermarmi dopo un'operazione all’anca”. Giocare a pallamano sarebbe stato meglio per la sua salute. È riuscito ad accettarlo e a “sfondare”.
Quando il Covid ha bloccato l’attività dell’H71, per tenersi in forma ha ripreso a giocare a pallone, allenandosi con le riserve dell’HB Tórshavn, sua vecchia squadra. Dopo qualche gol in amichevole il tecnico Jens Berthel Askou – ex difensore del Norwich – lo ha chiamato in prima squadra e l’ha spostato dal centrocampo al centro dell’attacco. “Ho ritrovato alcuni dei miei compagni delle giovanili: non riescono a smettere di ridere quando pensano a quel che mi è successo quest’anno” ammette, prima di assicurare che “da adesso in poi mi dedicherò solo al calcio”. Certo, il livello non deve essere altissimo…
🎅🏻Prima dei saluti, un paio di consigli…
Se la televisione ti annoia, sappi che Christian Vieri ha portato la sua Bobo Tv da Istagram a Twitch. Ne è nato un varietà calcistico a tutti gli effetti. Si collegano in quattro (insieme a lui Nicola Ventola, Cassano e Lele Adani) e parlano senza filtri a un popolo di commentatori indemoniati. Qui la programmazione.
Può essere l’occasione per scoprire questa piattaforma in forte crescita, anche in Italia.
Del “fenomeno” Bobo Tv ne ho scritto su Corriere.it.
Sempre su Twitch, ti ricordo che Pietro Pisaneschi dà ottimi consigli sul canale FantacalcioBros.
Non ringraziarmi, anche io faccio fatica a giocare in undici.
Infine puoi farti bel regalo leggendo Scatenate l’inferno di Raphael Honigstein, corrispondente dalla Germania per il Guardian. È la biografia di Jürgen Klopp, oggi allenatore del Liverpool, portata in Italia da Rizzoli.
Mi sento poi di consigliarti il Dizionario NBA 2021, fresco di stampa. Gli autori lo definiscono “un manuale perfetto per il prossimo decennio NBA. Un breviario da tenere sempre con voi, che siate al bar, in metropolitana o davanti al televisore”.
Dentro c’è tutto quel che serve: qualsiasi giocatore della lega, rookie compresi e i profili di allenatori, general manager, leggende del basket americano e pure le mascotte. Tocco di classe: è inclusa una mini-guida turistica alle città del campionato.
Per questo episodio è tutto
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Se non hai ancora capito di cosa si tratta, qui ho provato a spiegarlo.