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Io sono Matteo Lignelli e questo è l’episodio numero 11 della newsletter. Parlo di come combattere la noia dei giovani di fronte a un evento sportivo.
Ci sentiamo tra una settimana.
Buona lettura!
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I contenuti di questo episodio
🕹 Esports, il calcio arriva su Fortnite
📊 I numeri del videogame più giocato al mondo
📺 La noia dei giovani che guardano lo sport
Che ci fanno Inter, Milan, Juve e Roma su Fortnite?
Si rivelerà un modo efficace di avvicinare le nuove generazioni ai brand dei top team? Lo vedremo. Intanto almeno il calcio ci prova, mentre il basket si perde dietro a un sanguinoso inseguimento della Rai per trasmettere un paio di partite in chiaro, che non vedrà nessuno.
Grazie a un accordo siglato con Epic Games, la casa madre di Fortnite (il videogioco più famoso, per distacco, degli ultimi anni) dal 23 gennaio si può giocare con le skin (ovvero i personaggi) ispirate alle maglie di 23 società. Ecco la lista completa. Tra le italiane ci sono Inter, Milan, Roma e Juventus.
Manchester City FC
Juventus
AC Milan
Inter
AS Roma
Seattle Sounders FC
Atlanta United
Los Angeles FC
Santos FC
Wolves
West Ham United FC
Sevilla FC
Sporting CP
Borussia Mönchengladbach
FC Schalke 04
VFL Wolfsburg
Rangers FC
Celtic FC
Cerezo Osaka
Melbourne City FC
Sydney FC
Western Sydney Wanderers
EC Bahia
Le coppe di Inter e Milan
Oltre alle skin, i club avranno modo di organizzare alcuni eventi. Fortnite stesso ha indetto il 20 gennaio la Pelé Cup: una competizione aperta ai giocatori di tutto il mondo. Il 21 è stata la volta della Milan Cup, il 23 quella dell’Inter Cup: i primi cento hanno ricevuto sul videogame i gadget nerazzurri.
"La collaborazione con Epic Games e la presenza dell’Inter in Fortnite testimonia il continuo impegno del nostro Club per essere sempre più presente nel mondo degli eSports. L’attenzione verso le nuove generazioni e i loro interessi è di primaria importanza per l’Inter e l’ingresso in Fortnite, il videogioco più giocato al mondo, è un traguardo importante, che ci permette di allargare ulteriormente la presenza del brand Inter a livello globale" ha commentato Luca Danovaro, Chief Marketing Officer dell’Inter.
I numeri di Fortnite
Per rispondere alla domanda iniziale, ti basta leggere questi numeri. Il gioco - gratuito da scaricare su qualsiasi console - è ormai entrato nella storia. È uno dei più popolari di sempre ed è netto il suo predominio nel genere del battle royale, visto che solo a maggio festeggiava i 350 milioni di utenti. Secondo uno dei portali di riferimento, HD Blog, in quei giorni il concorrente più agguerrito, Call of Duty: Warzone, ne contava 50 milioni.
Il bacino di gamer a cui parlano queste squadre di calcio ha confini così ampi che è difficile vederli. Durante l’evento che ha segnato l’inizio della nuova stagione di Fortnite, Epic Games ha comunicato che erano presenti 15.3 milioni di giocatori con 3.4 milioni che invece l’hanno seguito in streaming su Twitch e YouTube Gaming. Un record naturalmente.
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Ma lo sport piace ancora ai più giovani?
Ti ricordi cosa diceva Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, la scorsa primavera?
Dobbiamo preoccuparci di ciò che proponiamo. Il nostro calcio non piace ai giovani, è vecchio, mio nipote dopo 10 minuti del Napoli va a giocare a Fortnite facendomi arrabbiare.
Ha ragione. E va considerato che i ragazzi trovano una difficoltà estrema a seguire per intero un evento, anche sportivo, che dura un’ora e mezzo (o più). Si distraggono. Sono abituati a contenuti frenetici, che vanno a mille all’ora rispetto a una partita di calcio (quando va bene, pensate al ciclismo), che cambiano in continuazione e si accavallano. Non possono scrollare all’azione successiva e questo per chi è nato con lo smartphone è un gran problema.
Di questo argomento, che mi sta molto a cuore, ha scritto Bidon Magazine. Il pezzo di Filippo Cauz è interessante, te lo consiglio. Io riporto la domanda che pone e la risposta che dà.
Come raccontare alle generazioni future un mondo che si muove a ritmi così diversi da quelli con cui sono cresciuti?
Semplice:
Occorre dotarsi di nuovi strumenti.
Anche perché il loro utilizzo – in modo qualitativo (a questo stanno davvero attenti!) – è quello che richiedono a gran voce.
Bidon, che solitamente si occupa di ciclismo, prende ad esempio quel che è accaduto negli States, dove oltre ai soliti canali anche Nickelodeon (emittente che ospiti, tra gli altri, anche SpongeBob) ha provato a trasmettere la partita di football tra Chicago Bears e New Orleans, lavorando a un prodotto esclusivo per le fasce d’età più basse. Sullo schermo le azioni di gara erano accompagnate da effetti speciali degni di un cartone animato.
Le linee dei down guizzavano di verde fluorescente, le segnature dei touchdown erano celebrate da fiumi di slime, sui fieldgoal le porte si trasformavano in sagome di Spongebob, mentre le scelte arbitrali erano spiegate dal giovane Sheldon e le grafiche paragonavano i principali giocatori in campo ai personaggi più noti dei cartoni animati.
Com’è andato l’esperimento? Giudica tu:
Per questo episodio è tutto
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