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Io sono Matteo Lignelli e questo è il decimo episodio della newsletter. C’è una piccola novità ed è l’introduzione del sommario.
Ci sentiamo tra una settimana.
Buona lettura!
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I contenuti di questo episodio
🏀 C’è un’Atalanta anche nel basket
🤑 Quanti soldi ha Michael Jordan?
❄️ Panda vs Marbella
🏟 Lo stadio più antico d’Italia
📺 “Uniche”, docu-serie sul calcio femminile
📱 La serie A arriva su TikTok
C’è un’Atalanta anche nel basket
Ed è l’Happy Casa Brindisi. Che, proprio come la Dea, si è già scrollata di dosso l’appellativo di “favola” e deve essere considerata una solida realtà.
Una squadra “ben allenata, che gioca una pallacanestro splendida” aveva scritto La Giornata Tipo dopo la vittoria di metà dicembre contro Milano, al Forum, valsa il momentaneo primo posto.
Brindisi è la terza in serie A per punti segnati e quella che prende più rimbalzi. In classifica è seconda, dietro all’Olimpia e davanti ad altre più ricche come ad esempio la Virtus di Teodosic e Belinelli, ma c’è un intero turno di campionato da giocare. La graduatoria, comunque, conta il giusto. Innanzitutto perché non scalfisce la grande crescita del club, sotto diversi punti di vista, e poi perché questa settimana c’è stato un altro traguardo storico a cui pensare: la qualificazione ai playoff della Basketball Champions League, la terza coppa europea per importanza.
Un mesetto fa, sempre a proposito della vittoria a Milano (82-88), Marco Arcari scriveva su Eurosport che il risultato era “soltanto la sublimazione di un percorso, coerente e continuativo, di una società che sta crescendo a dismisura sotto ogni profilo”.
È proprio così. La gloria continentale è solo il prolungamento di un 2020 strepitoso. Si conta il raggiungimento di una finale di Coppa Italia, la seconda consecutiva, la partecipazione alla Champions per il secondo anno di fila e una prima parte di stagione 2020/21 al vertice del campionato.
In campo, prosegue Arcari, c’è “una nuova sigla: la HaWiTho. D’Angelo Harrison, Derek Willis e Darius Thompson sono infatti i 3 tenori principali di un collettivo meraviglioso”. Il primo segna quasi 19 punti di media, Thompson è diventato – nel match del 13 gennaio col Darussafaka – il primo giocatore della storia dei biancazzurri a mettere a referto 35 punti in una notte europea.
La scalata di Brindisi (stabilmente in A solo dall’annata 2012/13) coincide con i meriti del proprio allenatore, Frank Vitucci. Anche perché si è seduto in panchina nel dicembre del 2017, quando i pugliesi erano ultimi in classifica. Rispetto allo scorso anno ha lavorato con una squadra completamente rinnovata, che aveva perso due tra i migliori americani del campionato, Banks e John Brown (e quindi un plauso va anche a chi lavora dietro la scrivania). Al prossimo successo Vitucci raggiungerà Elio Pentassuglia al secondo posto nella classifica degli allenatori brindisini più vincenti in campionato. Bucchi è primo con 60.
Fabrizio Nitti sulla Gazzetta del Mezzogiorno ci mette dentro anche lo sponsor:
“La Puglia sportiva, giusto per limitarci a casa nostra, dovrebbe prendere esempio. In più, uno sponsor figlio del territorio per rendere più forte il legame. Sarà pure un caso, sarà solo fortuna, ma l’accoppiata Happy Casa-Brindisi ha prodotto” i piazzamenti che abbiamo elencato finora. E, nel 2020, la percentuale di vittorie più alta di sempre: 64,8%.
I risultati sono il miglior modo per crescere anche fuori dal parquet. Sui canali tematici e social Brindisi è cresciuta in un anno del 17,1%, il dato più alto della Legabasket. Più del 14,8% della Virtus Bologna e del 12,9% di Pesaro (dati Iquii Sport). Una fanbase che ha scollinato i 64 mila followers totali sulle varie piattaforme. Sul piano della Membership - il progetto di partecipazione diffusa per acquistare azioni speciali e diventare socio del club - ha vissuto una seconda fase con numerosissime sottoscrizioni. “L’obiettivo è creare un modello societario sostenibile e ambizioso nel tempo” scrive la società.
Quanti soldi ha Michael Jordan?
Se hai ancora voglia di leggere di basket, volevo segnalarti che Will ha dedicato un breve approfondimento alle tasche di Michael Jordan. Scrivono che “potrebbe comprarsi la Juventus in contanti”. Può essere, perché nonostante la pandemia il suo patrimonio è cresciuto di 450 milioni, raggiungendo 2,1 miliardi di dollari.
94 milioni li ha presi giocando in Nba. Dalla Nike, col primo contratto di sponsorizzazione siglato a 21 anni, avrebbe intascato 1,3 miliardi. Tra l’altro com’era prevedibile gli acquisti delle scarpe, le Air Jordan, sono aumentati dopo la serie su Netflix.
Nel fare i conti in tasca all’ex Chicago Bulls, Will tiene a mente che il patrimonio comprende “anche il 70% di una squadra Nba, i Charlotte Hornets; […] una serie di collaborazioni con marchi come Coca-Cola, McDonald’s, Chevrolet e Gatorade; […] una concessionaria di automobili e una catena di ristoranti a marchio Jordan”.
Panda vs Marbella
Intanto Madrid era drammaticamente bloccata dalla neve (le foto qui), come non accadeva da 50 anni. Per riuscire ad attraversare la città 4 giocatori dell’Atletico sono dovuti andare all’allenamento con una vecchia Panda 4x4. “Carrasco ha spiegato di aver avuto la vettura in prestito da un amico, così da ovviare all'impossibilità di prendere le sue fuoriserie, così come i compagni, per via delle strade al limite dell'impraticabilità” racconta Goal.com. Secondo altre fonti l’amico in questione sarebbe il vicino. Con lui c’erano Lemar, Hermoso e Vrsaljko. Llorente li ha superati in autostrada e ha pubblicato il video sui social.
Guidano una Fiat, ma Quattroruote ricorda che in realtà “gli spagnoli, com’è noto, sono più legati alla Seat Panda, gemella dell’omonima italiana, e al suo restyling, la celebre Marbella”. Questa:
In settimana, lo stadio più antico d’Italia compirà 110 anni. Ne parla Francesco Giambertone su 7, settimanale del Corriere della Sera. “Il 22 gennaio 1911 il Genoa batteva 2-0 l’Inter nella prima partita giocata sul nuovo «campo di via del Piano»”. Ancora non si chiamava così (lo farà dal 1933) lo stadio Luigi Ferraris di Genova. Il Grifone è anche il più antico club di calcio del Paese, fondato nel 1893.
“Uniche”, docu-serie sul calcio femminile
La scelta di Timvision ha una sua logica - la piattaforma trasmette già le partite del campionato di serie A - ma non porterà la popolarità che garantiscono altre concorrenti.
Comunque sia è qui che è trasmessa “Uniche”, la docu-serie in sei puntate (prodotta insieme a Freeda) sul calcio femminile, “in cui si raccontano le storie personali, i timori, la determinazione, i traguardi e le aspirazioni delle calciatrici alla soglia del campionato 20/21”. Questo si legge sul Venerdì di Repubblica.
“I più grandi cambiamenti sono stati strutturali: quando ho cominciato io, per essere al livello delle altre atlete, dovevo pagarmi da sola una palestra, un nutrizionista, mentre oggi le società mettono a disposizione tutte le componenti necessarie. Io ero l’unica bambina in un gruppo di maschi, e quando durante la partita dagli spalti arrivava qualche commento spiacevole, mi chiedevo perché non mi lasciassero vivere liberamente” ricorda Alice Parisi, centrocampista del Sassuolo e della Nazionale.
Per affrontare poi il tema del dilettantismo e degli stipendi. “Io a 30 anni è come se non avessi mai lavorato in vita mia, perché non ho contributi per la pensione, per questo ho fatto l’università” prosegue. “La questione non è però solo la forbice dei salari […]: se una ha un infortunio che le stronca la carriera oppure rimane incinta, che tutele ha?”. Ne parlerò di nuovo quando avrò visto la serie.
La serie A arriva su TikTok
Infine, sappi che la Lega Serie A ha lanciato il 15 gennaio il suo account ufficiale su TikTok. “Con l’obiettivo – si legge nel comunicato - di attrarre un pubblico sempre più ampio a livello globale”. Più che altro avrebbero dovuto scrivere “giovane”. “L’account proporrà contenuti speciali, giocate spettacolari, immagini di backstage, esultanze e challenge”. La prima è #ciaoseriea, con cui gli utenti possono dare il benvenuto al calcio nostrano.
Per l’esordio hanno puntato su Zlatan Ibrahimovic e su questa esultanza di Gyasi dello Spezia.
Per questo episodio è tutto
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