Ciao,
Nell’ultima puntata dell’anno ci lanciamo nel futuro.
Buone feste, ma soprattutto grazie per aver letto Turnover Newsletter in questi mesi.
Ci sentiamo nel 2022!
Da Manchester a Siena: nel metaverso del calcio
Per l’autore statunitense Neal Stephenson, 62 anni, a cui viene riconosciuta la creazione del termine, il metaverso è uno spazio tridimensionale all’interno del quale noi, cioè chi vive nel mondo reale, può avere accesso tramite la creazione di avatar personalizzati. Un concetto diventato di dominio pubblico da quando Zuckerberg, l’inventore di Facebook, l’ha definito la prossima fase di internet nell’annunciare il piano di investimenti della sua azienda, che adesso, per l’appunto, si chiama Meta (così da differenziarla dal social network).
Tra i club di calcio che provano a costruire qualcosa nell’universo parallelo c’è il Manchester City, società di Premier League che per riuscirci ha annunciato una partnership con Sony. Ci penserà Hawk-Eye, azienda dello stesso gruppo (fondata nel 2001, acquistata nel 2014), a creare il metaverso dei Citizens. Consisterà in una riproduzione digitale dell’Etihad Stadium e i tifosi potranno esplorarla con i loro avatar. Diventando personaggi di un videogioco, come nella foto qua sotto.
Con Hawk-Eye, Sony mixerà gli strumenti di Playstation (di sua proprietà) a quelli dello studio cinematografico Sony Pictures, partendo dal tracciamento scheletrico. Il rendering virtuale dello stadio del City includerà, ovviamente (è il motivo per cui stanno spendendo tutti questi soldi) un nuovo programma di fan token per aumentare le entrate.
Non è l’unica escursione sportiva del metaverso: Nike, ad esempio, ha lanciato una riproduzione digitale del suo quartier generale in Oregon all’interno del videogioco Roblox, che ospita anche un negozio virtuale per acquistare maglie e caschi della Nfl, la lega di football americano.
I piani del Manchester City per il metaverso seguono il lancio dei fan token sulla piattaforma Socios, come tante altre società, comprese le italiane (ecco cosa può fare un tifoso dell’Inter acquistando un token). Ormai è il più diffuso sistema di finanza innovativa, unito alla vendita di Nft, i gettoni non fungibili, prodotti originali creati su internet. Pezzi unici, esclusivi di chi li compra, che non possono essere replicati grazie al meccanismo della blockchain. Possono essere un qualsiasi oggetto digitale: un video, una foto, una GIF, un testo, un articolo, un audio. Un mercato che, cavalcando anche l’onda della crypto art, muove decine di miliardi di dollari.
Il Siena, che oggi si trova in serie C (e va male), ha una ricca proprietà armena intenzionata a investire anche in questo senso, così ha legato il lancio dei suoi Nft al progetto del nuovo stadio, pronto a diventare il primo impianto phygital, un ponte tra il mondo digitale (digital) e quello reale (physical), d’Europa.
Questo perché la ristrutturazione del Franchi sarà accompagnata dalla vendita di 3.806 Nft unici, 99 dei quali diventeranno parte integrante dell’architettura dell’arena. Accadrà in diversi modi, ad esempio digitalizzando le opere e i pezzi pregiati del museo della società.
Ciò che mi sembra più interessante, però, sono le 11 sculture raffiguranti gli avatar dei giocatori create con una stampante 3D, che saranno posizionate fuori dallo stadio. Avranno anche una loro versione digitale e apparterranno solamente al possessore dell’Nft.
La bacheca di Turnover 📚
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